February 14th
Valentina |
Ciao Valentina, cosa ti ha portato a “fuggire” dall’Italia?
Sono in Portogallo grazie al progetto Erasmus, che mi permette si studiare Architettura in una delle più prestigiose università d’Europa per un anno. Sentivo il bisogno di partire per entrare in contatto con un nuovo sistema educativo, completamente diverso da quello italiano. Volevo confrontarmi con una cultura diversa, arricchendo il mio bagaglio di esperienze.
Sono in Portogallo grazie al progetto Erasmus, che mi permette si studiare Architettura in una delle più prestigiose università d’Europa per un anno. Sentivo il bisogno di partire per entrare in contatto con un nuovo sistema educativo, completamente diverso da quello italiano. Volevo confrontarmi con una cultura diversa, arricchendo il mio bagaglio di esperienze.
In generale ho deciso di fare quest'esperienza per
maturare sia come persona che come futuro architetto.
Come mai proprio il Portogallo?
Come mai proprio il Portogallo?
Mi sono
avvicinata al Portogallo sotto consiglio di ragazzi in Erasmus a Coimbra
conosciuti in un torneo di Rugby in Francia.
Mi hanno
fortemente consigliato la città per il mio Erasmus perché è sede di una delle
più antiche e importanti università europee. Così ho deciso di documentarmi sia
tramite la mia università per quanto riguardava i corsi e gli aspetti puramente
didattici della città e riguardo la vita in città, sia tramite studenti
già stati qui in Erasmus.
Dopo tutte le
ricerche ho capito che la cultura portoghese mi stava affascinando particolarmente
e che quindi Coimbra era la scelta migliore.
Come hai trovato alloggio?
Inizialmente,
grazie ad un amico, mi sono messa in contatto con il responsabile dell'ufficio
ESN (Erasmus Student
Network l'ufficio di accoglienza per gli Erasmus) di
Coimbra che mi ha aiutata a trovare un appartamento da dividere con altre
persone. Al momento ho cambiato casa, trovata autonomamente tramite annuncio di
privati.
Cosa differenzia principalmente, secondo te, l’università
italiana da quella portoghese?
Il sistema
universitario portoghese è molto diverso da quello italiano, a partire dalla
valutazione degli esami (voti da 1
a 20, l'esame
è superato con un punteggio da 10
in su), passando per le modalità di insegnamento, e
finendo alle stesse tradizioni accademiche (feste e ricorrenze).
Per quanto
riguarda le materie che io sto studiando qui in Portogallo noto una profonda
differenza nel Laboratorio di Progettazione: il progetto è da sviluppare
singolarmente e non in gruppo. Il carico di lavoro lo sento maggiormente
rispetto allo stesso laboratorio in Italia, perché devo occuparmi da sola di
tutti gli aspetti del progetto.
Un aspetto che
mi ha colpita degli studenti dell'università è il loro attaccamento alla divisa
dell'università (la “capa”), che indossano in ogni occasione e con qualsiasi
temperatura.
Cosa ci dici di Coimbra: clima, qualità e costo della
vita, alloggi, vivibilità?
Coilmbra è “la
città” universitaria per eccellenza. Il primo mese d'Erasmus la conoscenza di
nuove presone era all'ordine del giorno. La temperatura, anche la sera, era
piacevole e ti invogliava a frequentare Se Velha, un "quartiere"
della città storica dove sono collocati due bar che ormai sono due delle
"istituzioni" della città: bar Cabido e Bigorna bar.
Qui, nel corso
della serata, si susseguono offerte e promozioni per invogliare Erasmus e non a
divertirsi.
In generale il
divertimento viene a costare meno rispetto a grandi città italiane (come Milano,
da dove sono partita): in una cittadina di meno di 150.000 abitanti il
divertimento è assicurato e ce n'è per tutti i gusti.
Il costo della
vita è inferiore, appunto, a quello di Milano. La città è molto diversa, i
ritmi sono molto più lenti e a primo impatto, per chi viene da una realtà
frenetica, è una caratteristica di Coimbra e dei portoghesi in generale che
potrebbe infastidire. In realtà dopo un mese ho acquisito in pieno i ritmi
portoghesi e la loro calma nel gestire gli impegni della giornata.
Cosa avresti voluto
sapere prima di partire?
In linea di
massima non c'è nulla che avrei voluto sapere prima. Secondo me si entra
appieno nei ritmi di una città solo vivendola in prima persona, se mi fossi
informata su tutto prima avrei perso l'entusiasmo di scoprire nuove cose ogni
giorno.
Più che altro
nessuno può prepararti alle esperienze che farai, ti possono raccontare come le
hanno vissute loro, ma tu le vivrai sicuramente in modo differente.
Come sarà il rientro
in Italia?
Il rientro in
Italia sarà veramente deprimente. Dopo tanto tempo passato in una città che
rapisce il cuore di chiunque abbia la fortuna di viverla sarà sicuramente ciò
che di più triste ha l'esperienza Erasmus. Finisce un periodo di crescita,
durane il quale ho condiviso momenti ed esperienze con persone da ogni parte
del mondo.
E per il futuro?
Il primo traguardo
fissato è la laurea triennale, poi si vedrà. Sicuramente il desiderio è quello
di tornare in Portogallo per completare i miei studi, ma fanno capolino in
testa anche altre destinazioni come Francia, Australia e Brasile.Boa sorte, Valentina!
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