June 13rd
Quella sera ero li, seduto sul sediolino, con gli occhi persi nel vuoto di uno stadio illuminato ma troppo buio per la mia passione. Due lacrime lente scivolavano sulla maglia. Il rosa si scioglieva diventando di un grigiore tenue al contatto con loro. Poi lei, caro Mister, fece un passo verso centrocampo e i miei occhi tornarono vivi, inseguendola nel verde come un girasole segue il suo sole. E un’altra lacrima solcò il mio viso, prendendo come trampolino le mie labbra che si piegavano in un sorriso buono e tuffandosi nuovamente nel rosa della maglia. Ed il mio urlo si perse nell’eco della storia di Roma.
Un giorno, lei disse che sarebbe andato via. Che i giocatori sarebbero andati via. Che il Presidente sarebbe andato via. Ma quella maglia sarebbe restata sempre. Aveva ragione a metà. Perché su quella maglia dotata di imperitura immortalità da quel 29 Maggio 2011 saranno sempre impresse quelle due lacrime. Che lei mi ha fatto versare per felicità, quel giorno che credevo non sarebbe arrivato mai. Le finali le perde solo chi ha la forza di giocarle e lei – come nessun altro – a quella finale ci ha portato mano nella mano come un padre che fa crescere i suoi figli.
Orgoglio. Forza. Tenacia. Sogno. Desiderio. Illuminazione nel non vederlo sempre e solo irraggiungibile. Raziocinio. Pazzia. Lacrime. Felicità. Sentirsi biondi con gli occhi azzurri. Le parole non potranno mai raggiungere le emozioni che lei ci ha regalato e resteranno sempre indietro, lente e stanche. Domani sarà un altro giorno e altri uomini porteranno sulle spalle il nome del Palermo. Ma quelle emozioni vivranno per sempre. E lei per sempre resterà impresso in quelle lacrime di gioia sulla mia maglia. Se ne faccia una ragione, caro Mister.
Un giorno, lei disse che sarebbe andato via. Che i giocatori sarebbero andati via. Che il Presidente sarebbe andato via. Ma quella maglia sarebbe restata sempre. Aveva ragione a metà. Perché su quella maglia dotata di imperitura immortalità da quel 29 Maggio 2011 saranno sempre impresse quelle due lacrime. Che lei mi ha fatto versare per felicità, quel giorno che credevo non sarebbe arrivato mai. Le finali le perde solo chi ha la forza di giocarle e lei – come nessun altro – a quella finale ci ha portato mano nella mano come un padre che fa crescere i suoi figli.
Orgoglio. Forza. Tenacia. Sogno. Desiderio. Illuminazione nel non vederlo sempre e solo irraggiungibile. Raziocinio. Pazzia. Lacrime. Felicità. Sentirsi biondi con gli occhi azzurri. Le parole non potranno mai raggiungere le emozioni che lei ci ha regalato e resteranno sempre indietro, lente e stanche. Domani sarà un altro giorno e altri uomini porteranno sulle spalle il nome del Palermo. Ma quelle emozioni vivranno per sempre. E lei per sempre resterà impresso in quelle lacrime di gioia sulla mia maglia. Se ne faccia una ragione, caro Mister.
Grazie di tutto.
2 commenti:
Enricuzzu,
semplicemente ...bravo!!!!
Giamby
Davvero bellissima. Complimenti
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