mercoledì 21 dicembre 2011

Buon Natale, papà.

Palermo, Italy
December 21st

Caro papà,

un tempo scrivevo la letterina a Babbo Natale sapendo che in realtà l'avresti letta tu magari per trarre qualche spunto dai mille mila regali che chiedevo. Di quei mille mila però hai sempre saputo che in realtà mi fregava poco, ma la leggevi lo stesso magari per trovare qualche parola che ci facesse sentire ancora più vicini di quanto già non eravamo. Come quella volta che sentendo alla tv che un bimbo aveva chiesto come regalo di Natale che suo papà, detenuto, potesse stare con lui almeno un giorno, scrissi anche io a Babbo Natale di poter passare qualche giorno in più con mio papà, quando eravamo un pò lontani. Non so se tu leggesti mai quelle parole, ma tutti i film che vedemmo insieme al cinema ogni sabato seguente a quella lettera me li ricordo come un periodo stupendo, anche se in fondo era velato da una tristezza che un bimbo a quella età non può cogliere.

Quel giorno di un mese fa, appena atterrato a Palermo, mi muovevo piano, incoscientemente senza fretta, a voler palesemente sminuire una situazione per cui nessun figlio sarà mai pronto. Anche se lo deve essere lo stesso. La corsa in autostrada, l'arrivo a casa, le lacrime di mamma, la spaesatezza di nonna, la forza fragile di mio fratello. Eravamo tutti li, accanto quel letto che ti avvolgeva caldo mentre andavi salutando il mondo. Una vita ad insegnarmi, senza spiegare nulla, che le relazioni con le persone sono vitali e bisogna conoscere ed apprezzare tutti, ma quella sera importavamo solo noi. La tua famiglia. Quella per cui ti sei battuto nella tua vita, più di quanto qualsiasi altra persona potrà mai.
Proprio tu mi hai insegnato che nella vita, ancora più di chi cade e si sa rialzare, è veramente forte chi non ha la possibilità di rialzarsi ma continua ad andare avanti a gattoni, sui gomiti, pur di non arrendersi e proteggere chi ha di più caro al mondo. Quel senso di protezione assoluta che sempre mi avvolgeva come una coperta calda ogniqualvolta tu fossi vicino a me e quel rispetto che ti sei sempre guadagnato non alzandomi mai un dito ma facendomi pesare come mille schiaffi quei tuoi occhioni scuri quando facevo qualche minchiata. Ero li accanto a te quando questi flash mi attraversano la mente come scariche elettriche e ti tenevo forte la mano ormai sempre più fredda. Dopo anni e anni di protezione era arrivato il mio turno, di farti sentire protetto e avvolto dal mio amore e da quello della tua famiglia, in un momento in cui sono sicuro, un briciolo di paura la prova chiunque. Perchè arriva un giorno in cui capisci che l'amore non deve essere egoismo, ma lasciare che la persona che ami smetta di soffrire e voli serena verso l'infinito. Con la destra tenevo te e con la sinistra mio fratello, forte come non mai, ma desideroso anche lui di chiudere il circolo dell'amore nel dare-e-ricevere più dolce che ci sia. Si deve essere forti, quando una persona vale davvero, pensando prima ai suoi sentimenti che ai propri, come mi hai insegnato tu.

Ricordo la mamma chinata su di te che ti accompagnava negli ultimi secondi e la tua smorfia impercettibile di felicità nell'averla vicina come hai sempre voluto. Ricordo i tuoi ultimi respiri, che si fondevano lenti alle mie lacrime sulla tua pelle mentre ti sussurravo che sei stato il papà migliore che ogni figlio possa desiderare. E lo sei stato perchè nella tua vita hai sbagliato tante cose ma, mettendoci sempre la faccia, non hai mai mancato di rispetto a nessuno e ti sei fatto amare da tutti. Tutti quelli che hai trattato da figli, anche senza legami di sangue.

Mentre volavo verso casa, qualche minuto prima, ho chiesto l'ennesimo grande regalo, stavolta a Dio, o chi per lui. Ma ancora una volta hai preso al volo la letterina partita dal cuore tu e l'hai esaudita, regalandomi il più bel dono che avrei mai potuto desiderare. Grazie per avermi aspettato papà. Non te ne sarò mai grato abbastanza.

Tuo figlio, il piccolo.

22 commenti:

elena ha detto...

sono sicura che tuo padre avesse il tuo stesso desiderio.. ti voglio bene

Gigione ha detto...

Con un nodo in gola mi viene difficile commentare queste parole. Nel rileggerle mi rivedo in veste di figlio e di padre e temo di non essere stato, almeno finora, sufficientemente figlio e padre così come vorrei.
Anch'io vorrei posare il mio sguardo severo sui miei figli così come vorrei stringere la mano di mio padre, e "sentire l'effetto che fa".
I miei figli, restano indifferenti al mio "sguardo severo", mio papà è ancora preso dai suoi mille impegni e probabilmente non si è ancora accorto dopo 43 anni, che mi piacerebbe andarcene al cinema e rivedere ancora per 3 volte consecutivamente, "Fuga per la vittoria" solo per il piacere di starcenene insieme e da soli.

Da queste tue parole, che terrò in memoria e (rileggerò sovente) trarrò spunto e forza per diventare un figlio e un padre migliore.

Grazie Enrico e grazie al tuo papà.

Gigione

Lalift ha detto...

Stai sicuro che anche il tuo papà è orgoglioso di te, e ti ha aspettato per fartelo sapere "con quella smorfia impercettibile". Perchè sa che hai recepito al massimo tutto quello che ti ha voluto insegnare. Non c'è qualcosa di meglio di andarsene sapendo questo secondo me. Purtroppo io non ho potuto vedere mio nonno andarsene, l'ho solo accompagnato nella lenta agonia dei giorni prima. E non sai quanto rimanga un rimpianto per me ...
ti abbraccio forte !

MBH#55 ha detto...

Davvero commovente, bravo enricuzzo nonostante non abbia un anima vera e propria sei riuscito a toccarmi quel qualcosa. Un abbraccio

ps: ti costerà caro...!

Andrea gelsomino ha detto...

letta tutta, parola per parola...non ho molte parole da dire a tal proposito anche perchè anch'io come te ho una ferita ancora aperta e sono preso emotivamente ma dal cuore mi viene da dirti "Passate un buon natale, vicini e uniti, questo è sicuramente il volere di tuo padre...piu' siete vicini e piu' lui è li con voi" se esiste un dio questa è una certezza!

Anonimo ha detto...

Dolce Enrico, che bella lettera hai scritto al tuo papa', quanto amore, quanta dolcezza e quanta forza.
Io mi ricordo l'orgoglio negli occhi del tuo papa' quando parlava di te e di Andrea, eravate le sue stelle, vi adorava. Stesso dicasi per la tua mamma, quando parlava di lei, di come si erano conosciuti, e di quanto la amasse, e di quanto fosse il pilastro della sua vita. Mi chiedo spesso che cosa ne sia davvero di noi, oltre la vita. Il baratro e' davvero spaventoso. Da' conforto pensare che l'anima sopravviva, che le energie rimangano tra noi. Non sappiamo se questo sia vero, ma quello che sappiamo per certo e' che le persone che abbiamo amato, senz'altro sopravvivono nei ricordi, nell'evocazione, e nelle parole e nei pensieri che dedichiamo a loro. Per questo Enrico, e' molto bello che tu abbia postato questa lettera, e che tu l'abbia condivisa, perche' queste parole, oggi hanno un po'fatto rivivere Pippo, un'uomo pieno di amore, nei nostri ricordi. - Roberta

Stefi ha detto...

Grazie per aver condiviso con noi queste tue emozioni. Purtroppo non è facile per tutti. L'emozione mi impedisce di scrivere tutto quello che vorrei.
Un abbraccio
Stefi

dario1968 ha detto...

Caro amico,le tue splendide parole,oltre a commuovermi,mi hanno fatto riflettere su quanto,invece,io sia stato vigliacco nel non avere avuto il coraggio di accompagnare mio padre nel suo ultimo viaggio tenendogli la mano come meritava. Non accettavo la sua fine,il distacco da lui,mi rifiutavo di sentire quell'ultimo respiro,ho fatto l'ultima notte accanto a lui imbottendolo di morfina per lenirgli le sofferenze ma poi sono fuggito via da quella mano che non ho avuto la forza di stringere e della quale ancora oggi mi porto il rimorso dentro di non avere stretto. E sai perché? Perché io,a differenza di te,non capivo che il gesto di amore più grande era quello di 'liberare' papa' da quella sofferenza e lasciarlo andare via ed invece,nella mia codardia,io volevo tenerlo ancora vicino a me....ti voglio bene Enri,un abbraccio grande
Dario1968

Anonimo ha detto...

Non ho avuto l'onore di conoscerlo in tutta la sua bellezza...ma non importa xkè vivró te e quindi è la stessa cosa. La tua anima mi racconterá sempre di lui...Mana.

Paolasso ha detto...

Posso solo onorarmi di avere un amico come te, capace di condividere, nonostante il dolore, queste emozioni....mi hai fatto piangere...bastardo!:) Paolasso

Anonimo ha detto...

Ho aspettato di essere sola prima di leggere il tuo post, per riuscire a cogliere ogni sfumatura e non dover trattenere i miei sentimenti...ora mentre ti scrivo, sto ancora asciugando le lascrime che hanno bagnato il mio viso. Sono davvero senza parole, sei la persona più speciale che conosca, capace di strapparti un sorriso nei momenti più tragici! vorrei avere un pizzico della tua forza! ti voglio un mondo di bene...baci Jà!

Enricuzzu ha detto...

Grazie a tutti voi ragazzi, se sono la persona che sono oggi, oltre che ai miei genitori lo devo alle persone che hanno condiviso la mia vita... come voi!

Permettetemi due parole particolari per Gigi e Dario. Non mi dovete abbattere... ho imparato proprio da mio padre che sono gli ERRORI che rendono un uomo grande e capace di imparare e saper trasmettere alle persone vicine! Non lo dimenticate mai... ;)

Un abbraccio caldissimo!
Enricuzzu

alan de ross ha detto...

Dolce e profondo
non ci sono eccessi, nè ridondanza alcuna
si vede che è un pezzo scritto dall'anima

Anonimo ha detto...

Carissimo Enricuzzu,

leggendo quello che hai scritto con il "cuore" devo ammettere che non ci sono parole di commento che possono stare all'altezza di quelle tue!

Il ritmo frenetico, veloce e troppo "globalizzato" di questa vita molte volte ci fa perdere le cose più belle che svaniscono nel nulla dei nostri pensieri!

Se ci fermassimo un momento a considerare meglio quello che si perde, forse i nostri comportamenti o il nostro modo di fare ed interagire cambierebbe profondamente.

Purtroppo siamo presi negli ingranaggi di un modo di vivere freddo ed impersonale, dove ci si rincorre sulle cose più effimere, mentre gli affetti più cari sono emarginati, tutto ciò il più delle volte inconsapevolmente.

Ti ringrazio di avermi dato la possibilità di leggere questa tua lettera e nella quale mi riconosco avendo io stesso provato alla tua età quanto ti è accaduto.

Da padre sto cercando di "assistere" i miei figli con discrezione senza volere interferire, ma creando attorno a loro un terreno di sicurezza per ogni evenienza!

Da nonno poi....sono tornato ...piccolo!!!

Un abbraccio affettuoso e ancora grazie per quanto ci hai "regalato"!!!

Angelo

Andrea ha detto...

Ti copio un passaggio da una mail di auguri che ho appena ricevuto:
"... a te, che invece hai dovuto dire addio ad una persona cara, dedico queste parole del Vangelo: “se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto".

Anonimo ha detto...

Caro nunnarino,
Non conoscevo tuo padre ma conoscendo un po' te e tuo fratello, sono sicuro sia una splendida persona.
E i valori che ti ha lasciato, oltre i milioni di ricordi, sono e saranno la sua eredita'... Un abbraccio, Ciccio Vitrano

Valentina ha detto...

Ciao Enrico, non ci vediamo da un sacco..dai tempi dell'uni. Sono rimasta sconvolta dalla mail che hai mandato. Mi dispiace tanto e cn il cuore ti sono vicina. Hai scritto un commento davvero toccante e sono sicura che tuo padre da lassù proteggerà te e la tua famiglia.
Ti mando un forte abbraccio
Valentina

Giuseppe D'Agostino ha detto...

Se un giorno mio figlio o mia figlia scriveranno queste cose di me quando me ne andrò, sarò certo di essere stato un padre eccellente. Così come lo è stato il tuo.
Le tue qualità e la tua vita parlano per te, e le parole che hai speso per ricordare tuo padre confermano una volta di più che uomo straordinario tu sia.
Ti abbraccio forte, e ti sono vicino.
Grazie per aver voluto condividere questo momento così intimo ed intenso con chi ti vuol bene.

Anonimo ha detto...

Caro Enrico,
non finisci mai di stupire üer la tua grande saggezza e non lo dico per ruffianeria.Ho letto la lettera a tuo padre e so giá che cosa ti ha trasmesso in passato...si dice che comé l´albero cosi sono i frutti e dalla tua lettera tuo padre era un "sequoia" di quelli giganti proprio ;-)mi ha i commoso cosi come quando mi hai parlato di Daniel...hai la qualitá di far commuovere la gente...pensavo di essere il solo ;-).... e per il fatto che lui ti abbia aspettato non é un puro caso e credimi,te lo sei meritato..

Salvatore Schimmenti alias Turiddu

mancave ha detto...

Mentre ancora mi scende la lacrimuccia.....non possso che pensare al mio di Padre...anche Lui decise di andarsene un giorno di dicembre il 26 per la precisione....Io avevo appena 24 anni e mi trovavo da 6 mesi in Germania...saputo dell'agravarsi del male che lo aveva colpito solo 6 mesi prima...mi misi alla ricerca disperata di denaro per potere comprare il biglietto del treno...dico treno...non avevo un marco e non mangiavo da diversi giorni...(PIOVEVA SUL BAGNATO)...MI CONFIDAI CON IL MIO PADRONE DI CASA...a cui dovevo gia' un mese di affitto...(da poco avevo trovato un lavoro) avevo chisto un anticipo per poter andare a trovare mio PADRE per l'ultima volta......non solo non mi ha dato nulla...ma mi ha pure riccattato che se'mi fosse assentato solo di un giorno avrei perso il posto....(disperazione totale)...avevo gia' deciso di cominciare amettermi in viaggio..anche in autostop...o prendere il treno senza biglietto....ma quel grande signore del mio padrone di casa...mi diete un biglietto di solo andata per Palermo...in aereo..in piu mi accompagno a monaco di baviera in macchina...(200.km)..e mi disse vai a trovare tuo Padre...sono sicuro che ritornerai quanto prima...la casa la tengo per te.....mio Padre..sussurrava..il mio nome...ma Io ero in viaggio....troppe coincidenze fecero si che sono arrivato il 27 di dicembre...la mattina...non sono potuto arrivare.in tempo a cogliere il suo ultimo desidero...quello di avere e sentire il primo genito Maschio dopo 4 Femmine....vicino a stringerle la mano..ed accompagnarlo per il suo ultimo viaggio....non so se mi abbia perdonato.ma da allora per me e' finito il natale...il mio di Padre era buono come il Pane..tanto che lo chiamavamo PAPA' pacifico...una pena che a distanza di 36 anni (oggi ho 59 anni) porto ancora dentro....ancora con le lacrime sul mio viso...ti posso solo dire ti capisco.

un Abbraccio Enrico.
quando decide qui in California c'e' posto per te...(sono lontani quegli anni del 1974)..ma il ricordo del mio Papa Pacifico..e sempre presente.

Enricuzzu ha detto...

Ciao mancaneve,
mi stringe il cuore leggere queste righe, e ti sono vicino.
Perdonami però, ma col nickname non riesco a capire chi sei...
Un abbraccio!

lidiadangelo ha detto...

Solo oggi leggo queste tue splendide parole, sei un grande Enrico, e sarai un padre meraviglioso. Un bacio
Lidia