giovedì 14 febbraio 2013

Valentina, un architetto a Coimbra in cerca di futuro!

Coimbra (Portugal),
February 14th


Valentina
Ciao Valentina, cosa ti ha portato a “fuggire” dall’Italia?
 
Sono in Portogallo grazie al progetto Erasmus, che mi permette si studiare Architettura in una delle più prestigiose università d’Europa per un anno. Sentivo il bisogno di partire per entrare in contatto con un nuovo sistema educativo, completamente diverso da quello italiano. Volevo confrontarmi con una cultura diversa, arricchendo il mio bagaglio di esperienze.
In generale ho deciso di fare quest'esperienza per maturare sia come persona che come futuro architetto.

Come mai proprio il Portogallo?

Mi sono avvicinata al Portogallo sotto consiglio di ragazzi in Erasmus a Coimbra conosciuti in un torneo di Rugby in Francia.
Mi hanno fortemente consigliato la città per il mio Erasmus perché è sede di una delle più antiche e importanti università europee. Così ho deciso di documentarmi sia tramite la mia università per quanto riguardava i corsi e gli aspetti puramente didattici della città e riguardo la vita in città, sia tramite studenti già stati qui in Erasmus.
Dopo tutte le ricerche ho capito che la cultura portoghese mi stava affascinando particolarmente e che quindi Coimbra era la scelta migliore.

Come hai trovato alloggio?

Inizialmente, grazie ad un amico, mi sono messa in contatto con il responsabile dell'ufficio ESN (Erasmus Student Network l'ufficio di accoglienza per gli Erasmus) di Coimbra che mi ha aiutata a trovare un appartamento da dividere con altre persone. Al momento ho cambiato casa, trovata autonomamente tramite annuncio di privati.

Cosa differenzia principalmente, secondo te, l’università italiana da quella portoghese?

Il sistema universitario portoghese è molto diverso da quello italiano, a partire dalla valutazione degli esami (voti da 1 a 20, l'esame è superato con un punteggio da 10 in su), passando per le modalità di insegnamento, e finendo alle stesse tradizioni accademiche (feste e ricorrenze).
Per quanto riguarda le materie che io sto studiando qui in Portogallo noto una profonda differenza nel Laboratorio di Progettazione: il progetto è da sviluppare singolarmente e non in gruppo. Il carico di lavoro lo sento maggiormente rispetto allo stesso laboratorio in Italia, perché devo occuparmi da sola di tutti gli aspetti del progetto.
Un aspetto che mi ha colpita degli studenti dell'università è il loro attaccamento alla divisa dell'università (la “capa”), che indossano in ogni occasione e con qualsiasi temperatura.

Cosa ci dici di Coimbra: clima, qualità e costo della vita, alloggi, vivibilità?

Coilmbra è “la città” universitaria per eccellenza. Il primo mese d'Erasmus la conoscenza di nuove presone era all'ordine del giorno. La temperatura, anche la sera, era piacevole e ti invogliava a frequentare Se Velha, un "quartiere" della città storica dove sono collocati due bar che ormai sono due delle "istituzioni" della città: bar Cabido e Bigorna bar.
Qui, nel corso della serata, si susseguono offerte e promozioni per invogliare Erasmus e non a divertirsi.
In generale il divertimento viene a costare meno rispetto a grandi città italiane (come Milano, da dove sono partita): in una cittadina di meno di 150.000 abitanti il divertimento è assicurato e ce n'è per tutti i gusti.
Il costo della vita è inferiore, appunto, a quello di Milano. La città è molto diversa, i ritmi sono molto più lenti e a primo impatto, per chi viene da una realtà frenetica, è una caratteristica di Coimbra e dei portoghesi in generale che potrebbe infastidire. In realtà dopo un mese ho acquisito in pieno i ritmi portoghesi e la loro calma nel gestire gli impegni della giornata.

Cosa avresti voluto sapere prima di partire?

In linea di massima non c'è nulla che avrei voluto sapere prima. Secondo me si entra appieno nei ritmi di una città solo vivendola in prima persona, se mi fossi informata su tutto prima avrei perso l'entusiasmo di scoprire nuove cose ogni giorno.
Più che altro nessuno può prepararti alle esperienze che farai, ti possono raccontare come le hanno vissute loro, ma tu le vivrai sicuramente in modo differente.

Come sarà il rientro in Italia?

Il rientro in Italia sarà veramente deprimente. Dopo tanto tempo passato in una città che rapisce il cuore di chiunque abbia la fortuna di viverla sarà sicuramente ciò che di più triste ha l'esperienza Erasmus. Finisce un periodo di crescita, durane il quale ho condiviso momenti ed esperienze con persone da ogni parte del mondo.

E per il futuro?

Il primo traguardo fissato è la laurea triennale, poi si vedrà. Sicuramente il desiderio è quello di tornare in Portogallo per completare i miei studi, ma fanno capolino in testa anche altre destinazioni come Francia, Australia e Brasile.Boa sorte, Valentina!

Tramonto a Coimbra

Nessun commento: