martedì 29 gennaio 2008

Il raccattapalle "azzurro"

Si è parlato tanto, in questi giorni, del raccattapalle romano che ha influito sulla vittoria giallorossa ai danni dei rosanero, che quasi quasi mi è venuta voglia di raccontare una storia. Una storia vista, o come si suol dire vissuta. Una storia che ha luogo tanti anni fa…

Gennaio 1997. Il freddo di Palermo ospitava la Nazionale di Calcio del neo CT Cesarone Maldini. L’amichevole, non tanto di lusso, vedeva approdare sul prato dell’allora Favorita una modesta Irlanda del Nord, regolata qualche ora più avanti con un secco 2-0, frutto anche dell’ottima prova di un altro esordiente in maglia azzurra. Uno scugnizzo napoletano che muoveva quella sera i primi passi nella difesa azzurra e che aveva scritto nel destino una fascia da capitano ed una Coppa del Mondo alzata sotto il cielo di Berlino. Prima dell’inizio della partita, dentro una cornice spettacolare di passione palermitana, oltre duecento ragazzini selezionati dalle juniores del Palermo, vestiti in maglia azzurra, si davano la mano ai bordi del campo per salutare le due nazionali. Alcuni di loro sarebbero rimasti dietro i tabelloni per fare i raccattapalle, mentre quelli più sfortunati sarebbero stati “declassati” in tribuna centrale. Come al solito, la puntuale organizzazione palermitana volle si, che i ragazzini “tribunari” lasciassero il terreno di gioco a partita cominciata. L’ultimo di loro, perse un po’ di tempo e si ritrovò, nella fila, accanto le panchine, giusto a ridosso della linea di fallo laterale. A quel punto, non si sa cosa passi per la testa di un giovane ragazzino sul campo della Favorita con davanti i suoi eroi azzurri, ma sicuramente nulla di razionale. Ed infatti, scavando dentro il suo coraggio, il ragazzino entrò in campo, con entrambi i piedi per “sentirsi parte integrante di un’amichevole internazionale”. Mica scemo. Ma comunque pazzo. Ed infatti, un dirigente del Palermo, accortosi della bravata lo andò a tirare energicamente dalla collottola come si fa con i cagnolini troppo vivaci. Strattonandolo però, gli fece perdere l’equilibrio e il ragazzino scivolò spostando la gamba avanti. In quel momento Angelo Di Livio stava sgroppando sulla fascia e si era allungato il pallone. La gamba del ragazzino lo toccò appena, sfiorandolo ma modificandone di un nulla la traiettoria. E mentre il dirigente lo accompagnava in tribuna cazziandolo non poco, Di Livio scodellò un cross al centro che per poco Del Piero non incornava dentro. Chissà cosa sarà passato per la testa di quel ragazzino che rimase impietrito in tribuna, guardando il colpo di testa dell’attaccante azzurro andare di un pelo fuori. Fosse entrata quella palla, avrebbe partecipato attivamente ad un gol ufficiale della Nazionale Azzurra. Roba da raccontarlo ad amici e parenti fino allo sfinimento.

Rientrato fra i suoi compagni della juniores seduti in tribuna il ragazzino si prese un sacco di “batti cinque” in segno di approvazione. Il Mister, vecchia gloria del Palermo, lo guardò serissimo ma poi si lasciò andare ad un sorriso, apostrofandolo “…Enricuzzu, in partitella con noi non becchi una palla manco a pagarti e ora mi fai uno-due con Di Livio?”. E la risata collettiva che scoppiò, servì a risacaldare tutti da quella gelida serata d’inverno.

Enricuzzu

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutto già letto!
Ma non hai nulla di nuovo da postare?!?

Farti i complimenti pure quì è superfluo ... tanto già lo sai.

Semmai una domanda: ma quella che si produce in grandissimi complimenti è la stessa Tiziana che conosco io?
Pare un'altra persona sol perché è un altro sito!!!

T'abbrazzo!
Claudio.

Anonimo ha detto...

Ho dimenticato le faccine ... ma tanto sai già che è tutto ironico!
Cià!

Enricuzzu ha detto...

Claudio... per dovere di segretezza professionale non posso dirti che ovviamente trattasi della stessa persona! :-D

Anonimo ha detto...

Claudiuccio che ti devo dire mi sono lasciata corrompere :-)

Anonimo ha detto...

Io faro´ da testimone se volete :-)

Turiddu