martedì 16 marzo 2010

Greta Rossi: "Mio padre, che distratto!"

Palermo (Italy),
March 16th

Ciao... preferisci essere intervistata da Greta o da figlia di Rossi, dimmi la verità...
Sono sincera, pensare che possano chiamarmi per intervistarmi come “Greta e basta” è difficile, perché il cognome arriva prima. Ma non è una cosa che mi da troppo fastidio. Sono fiera di essere la “figlia del Mister”.

Allora io ti intervisto come “Greta e basta”...
Ecco, mi stai già più simpatico! (ride)

Sei già andata allo Stadio quest'anno?
Si, contro Lazio e Livorno, totale 6 punti, una media grandiosa!

Allora proponiamo l'abbonamento casalingo omaggio. Preferisci Curva o Tribuna?
Rigorosamente tribuna, mi piace stare concentratissima su moduli e azioni. Anche gli amici “da Stadio” sono selezionatissimi... non porto mai con me amici di squadre avversarie!

Hai fatto una Tesi in Marketing sulla “Valorizzazione degli Impianti Sportivi”. Qual'è quello che ti ha maggiormente impressionato?
Purtroppo ho visto pochi stadi all'estero ma di primo impatto direi l'Amsterdam Area, davvero splendida. In Italia dico subito il Ferraris, molto inglese, molto caldo. Anche il Meazza è grandioso ma non mi sta molto simpatico... (ride). All'ultimo metto l'Olimpico...

Seguire la partita sugli spalti all'Olimpico è proprio un atto di fede...
Si infatti, ti accomodi nei sediolini e ti fai raccontare la partita dallo zio al telefono... (ride)

Zamparini vuole costruire un nuovo stadio per il Palermo. Secondo te quale dovrebbe essere una delle caratteristiche principali?
Ti dirò la verità: ancora prima dello Stadio, credo sia più importante avere un proprio campo di allenamento. Ce l'hanno tutte le grandi squadre. Pensa che bello sarebbe un “Palermello”...

Confronto fra Tesi: dalla mia (“La percezione del Made in Sicily nel mercato statunitense”) venne fuori che l'82% degli americani, seppur legano subito attributi negativi alla parola Sicilia (es. Mafia, Padrino, Soprano's), hanno un'elevata valutazione positiva dei siciliani e del Made in Sicily (7,2 in una scala da 1 a 9). Come te lo spieghi?
Secondo me si deve ringraziare tanto la comunità sicula che vive negli States, che è apprezzatissima dagli americani. Anche Sasà Salvaggio mi raccontava come fosse maggiormente apprezzato a New York che quasi non in Italia, proprio per la comunità sicula che vi risiede. Un pregiudizio, uno stereotipo, si supera conoscendo le persone. Se impari a conoscere i siciliani il gioco è fatto. Poi aggiungi anche un paio di cannoli e hai vinto contro tutti... (ride)

Dopo aver partecipato a Miss Italia hai abbandonato la strada dello spettacolo per concentrarti su studio e professione. Sei stata per caso minacciata dall'alto da un papà che temeva di trovarsi un genero nello spogliatoio?
Sicuramente! (ride) La verità è che quella partecipazione a Miss Italia mi sfuggì di mano. Credevo fosse solo un divertimento, ma mi sono scontrata con una fortissima competizione all'interno. Una competizione cattiva, non costruttiva, di gente che vedeva una fascia ed uno sfilare in bikini come la grande occasione della vita. A me piace il gioco di squadra, l'amicizia, il divertimento... e quindi mi sono stancata. Poverino papà che ha dovuto rispondere a decine di domande di giornalisti che gli chiedevano della “figlia Miss” ed era costretto a negare. Non avevo considerato per nulla l'impatto mediatico e lui non la prese affatto bene.

Scherzi a parte, tre valori che ti ha insegnato tuo padre?
Umiltà e ambizione su tutti. Sembra un controsenso ma non lo è, e credo siano le due qualità migliori che riconoscono anche a lui nel calcio. Come terza dico la passione. Lui poteva fare qualsiasi lavoro, ma era appassionato di calcio e ha lottato sin da piccolo per portare avanti il suo sogno. E lo stimo tantissimo per questo...

Ti svelo un segreto. Tuo padre era già il cima alle preferenze dei tifosi palermitani anche quando non c'era neanche l'ombra che potesse sedersi sulla panchina rosanero...
Questo non lo sapevo. Mi riempe d'orgoglio e sono sicura farà felice anche lui.

E nella vita, quando lo “spediresti” in tribuna, come si fa per punizione con un calciatore?
Quando è distratto! E' tremendamente distratto e assente, ma la seconda non è colpa sua, è una conseguenza del lavoro che fa. Però a volte essendo distratto si fa prendere gioco anche da me, che ne approfitto per strappare dei “si” a dei viaggi stranissimi. Fosse un po' più attento, non me li permetterebbe mai... (ride).

Enricuzzu


(nella foto in alto) Greta Rossi
(nella foto in basso) Delio Rossi, allenatore del Palermo

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3 commenti:

Tiziana ha detto...

Bella intervista! Hai toccato un tema importantissimo... il campo di allenamento. E' da una vita che abbiamo il campo militare di Boccadifalco, sarebbe ora di averne uno di proprietà. Passerebbe anche da questo lo sviluppo del Palermo Calcio. Tiziana.

Anonimo ha detto...

Anche a me marassi ha fatto un effetto straordinario. Gli stadi devono essere così: all'inglese, attaccati al campo, magari senza recinzioni, valorizzati 7 giorni su 7 e sicuramente di proprietà.
Anche il centro sportivo d'allenamento DEVE essere di proprietà, solo così può essere valorizzato e può aiutare anche a valorizzare il settore giovanile.
Se non è possibile comprare Boccadifalco e renderlo di proprietà, non penso che manchino aree nei dintorni di Palermo adatte a fare da centro sportivo.
Andrea

Enricuzzu ha detto...

Grande stadio il Marassi... è davvero una bolgia.
Sul "Palermello", speriamo bene, sarebbe una manna dal cielo, al posto del Tenente Onorato che ormai ha fatto il suo tempo...