Sicilia terrà di profumi. Sicilia terra di sapori. Sicilia terra di pregiudizi. Quei pregiudizi a cui difficilmente un siciliano nel mondo fugge, figurarsi un corleonese. Corleone, basta la parola per risvegliare decenni di mafia. Come dice Antonio Moschitta, famoso webmaster rosanero e corleonese doc, i corleonesi sono come le banane; sono Chiquita anche senza bollino.
Ma dopo anni di passiva accettazione ecco che spunta lui. Uno chef. Un corleonese che decide di spiegare al mondo che un coltello, dalle sue parti, si può usare anche semplicemente per affettare le sarde a beccafico e che la vendetta si può gustare su un piatto, basta che sia accompagnata da un filo di buon d’olio d’oliva. Vincenzo Clemente è questo, un omaccione di Corleone col cuore tenero e tanta voglia di rivalsa. Quella stessa rivalsa che lo ha riportato nella sua terra natia dopo ben vent’anni vissuti nella Lousiana statunitense. Li ancora col mito della mafia siciliana ci si convive e film come Il Padrino, famosissimo da quelle parti, non aiutano a sfumare i colori cupi del quadro, anzi ne induriscono i contorni. E Clemente, “Don” per gli amici, proprio non ci sta. E’ per questo che con degli amici di Zurigo ha fatto partire la campagna Dangerous Eating , un tuffo culinario nella Palermo folkloristica, quella fatta di prelibatezze culinarie spesso trovate nei banconi dei mercati come piccoli segreti. All’antipasto troviamo la splendida caponata, piatto tipico importato nel periodo di dominazione spagnola. Si prosegue col fiore all’occhiello italiano nel mondo: la pasta, che Don Clemente ci consiglia con pesto ericino. Una prelibatezza. Le sarde a beccafico seguono come secondo. Il famoso piatto che i chefs francesi svilupparono in Sicilia, portati a corte da Maria Antonietta, moglie di Ferdinando I. Infine, come poter dire di no ai cannoli siciliani, che sono spesso stati causa di vacanze allungate e veloci ritorni in terra sicula da parte di turisti ammaliati da tale magia di ricotta dolce. Tutto annaffiato da buon vino d'annata, magari seduti proprio al Ristorante Cin Cin di Don Clemente.
Sicilia terra di profumi. Sicilia terra di sapori. Sicilia terra, si spera, di minori pregiudizi. Senza la presunzione di voler cancellare una scomoda realtà con un tocco, ma col desiderio di sentirsi apprezzati, anche solo per un secondo, con coltello e forchetta in mano.
"The Godfather is the greatest American movie ever made, but it is also what comes to mind first for many people when they think of Sicily, the place where Mafia began. Well, I come from Corleone, and I can tell you there are many other things Sicilians would rather be famous for… things like cuisine, where knives are used for culinary reasons and revenge is served on a plate…with some olive oil dressing!"
(Don Vincenzo Clemente)
Enricuzzu
(nella foto) Don Vincenzo Clemente
(nel video) Il promo di Dangerous Eating
Ma dopo anni di passiva accettazione ecco che spunta lui. Uno chef. Un corleonese che decide di spiegare al mondo che un coltello, dalle sue parti, si può usare anche semplicemente per affettare le sarde a beccafico e che la vendetta si può gustare su un piatto, basta che sia accompagnata da un filo di buon d’olio d’oliva. Vincenzo Clemente è questo, un omaccione di Corleone col cuore tenero e tanta voglia di rivalsa. Quella stessa rivalsa che lo ha riportato nella sua terra natia dopo ben vent’anni vissuti nella Lousiana statunitense. Li ancora col mito della mafia siciliana ci si convive e film come Il Padrino, famosissimo da quelle parti, non aiutano a sfumare i colori cupi del quadro, anzi ne induriscono i contorni. E Clemente, “Don” per gli amici, proprio non ci sta. E’ per questo che con degli amici di Zurigo ha fatto partire la campagna Dangerous Eating , un tuffo culinario nella Palermo folkloristica, quella fatta di prelibatezze culinarie spesso trovate nei banconi dei mercati come piccoli segreti. All’antipasto troviamo la splendida caponata, piatto tipico importato nel periodo di dominazione spagnola. Si prosegue col fiore all’occhiello italiano nel mondo: la pasta, che Don Clemente ci consiglia con pesto ericino. Una prelibatezza. Le sarde a beccafico seguono come secondo. Il famoso piatto che i chefs francesi svilupparono in Sicilia, portati a corte da Maria Antonietta, moglie di Ferdinando I. Infine, come poter dire di no ai cannoli siciliani, che sono spesso stati causa di vacanze allungate e veloci ritorni in terra sicula da parte di turisti ammaliati da tale magia di ricotta dolce. Tutto annaffiato da buon vino d'annata, magari seduti proprio al Ristorante Cin Cin di Don Clemente.
Sicilia terra di profumi. Sicilia terra di sapori. Sicilia terra, si spera, di minori pregiudizi. Senza la presunzione di voler cancellare una scomoda realtà con un tocco, ma col desiderio di sentirsi apprezzati, anche solo per un secondo, con coltello e forchetta in mano.
"The Godfather is the greatest American movie ever made, but it is also what comes to mind first for many people when they think of Sicily, the place where Mafia began. Well, I come from Corleone, and I can tell you there are many other things Sicilians would rather be famous for… things like cuisine, where knives are used for culinary reasons and revenge is served on a plate…with some olive oil dressing!"
(Don Vincenzo Clemente)
Enricuzzu
(nella foto) Don Vincenzo Clemente
(nel video) Il promo di Dangerous Eating
1 commento:
anche se io sono una siciliana un pò atipica, perchè non vado pazza x le specialità culinarie tipiche della nostra regione, guardando il video e leggendo l'articolo mi è proprio venuta voglia di mangiare queste prelibatezze.
Grande Vince, spero di tornare presto a trovarti.
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